Rivalutati i canoni idrici. Dal 2029, alla Provincia di Belluno 20 milioni di euro annui

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Rivalutati i canoni idrici: in arrivo nel Bellunese 20 milioni di euro, somma che l’ente Provincia potrà impiegare per opere di difesa del suolo e sistemazione di frane, ma anche per finanziare servizi.

L’effetto della rivalutazione, con l’aumento da 15 a 20 milioni di euro dei canoni, sarà operativo dal 2029, data della scadenza delle grandi concessioni idroelettriche che versano annualmente le risorse.

La cifra crescerà in virtù di una delibera della giunta regionale che ieri ha approvato i criteri per la quantificazione delle componenti fissa e variabile del canone dovuto dalle grandi derivazioni idroelettriche in applicazione della legge regionale 24/2022.

«Con riferimento alla componente fissa – spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Clima, Protezione civile e Dissesto idrogeologico, Gianpaolo Bottacin -, si conferma l’importo già stabilito dalla legge, pari a 40 euro per ogni kW di potenza nominale media annua di concessione. Per la componente variabile si propone che la percentuale del ricavo sia pari al 5% del valore del ricavo espresso in euro».

«Per quanto riguarda le grandi derivazioni rilasciate nell’ambito del territorio bellunese – sottolinea ancora Bottacin – si è stabilito di assegnare il 100% del canone relativo sia alla componente fissa che alla componente variabile alla Provincia di Belluno».