I documenti del Vajont torneranno a L’Aquila. Lo ha deciso il Ministero della Cultura, stabilendo che a Belluno rimarrà solo copia digitale del fondo di archivio processuale sul disastro.
Disatteso, dunque, quanto prospettato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in occasione del suo discorso nelle commemorazioni del 9 ottobre 2023 per il sessantesimo della tragedia aveva fatto appello affinché – le sue parole – «Quel che attiene alla memoria venga conservato nel luogo dove il disastro è avvenuto».
Ieri il Ministero, rispondendo a un’interrogazione presentata dai deputati Scarpa e Fassino in cui si chiedeva di rendere definitivo il trasferimento delle carte processuali all’Archivio storico di Belluno, ha informato che, una volta finita la digitalizzazione, gli archivi torneranno all’Aquila. Contraria la comunità longaronese. «Scriverò personalmente al Presidente della Repubblica, che so condividere con la comunità di Longarone una richiesta legittima e sacrosanta – il commento del sindaco, Roberto Padrin -. Non è solo una questione di memoria o di rispetto, ma anche e soprattutto di sensibilità nei confronti di una ferita che è ancora aperta. Sono certo che su questo un ragionamento di buonsenso è e sarà sempre possibile».